“Carlotta”
Un chant de Giovannino Guareschi et Arturo Coppola écrit en 1944 alors qu'ils étaient tous deux prisonniers au Stalag X B de Sandbostel

(1)
Quando sopra il lager nel mattino senza color
si scatena il vento e porta cupo gelo nel cuor
nel paese del sol, tutto luce e calor
sulla sua seggiolina, la Carlottina sta.

(refrain)
La mamma l'ha annunciato con estrema serieta'
il babbo tornera', ma certo tornera'
pero' lei deve stare buona, buona sul balcon
guardando sempre la', verso il canton.

Seduta sul balcone la Carlotta se ne sta
e aspetta quel papa', che visto mai non ha
e palesando invero ragguardevole apprension
sospira masticando il biberon.

(bridge)
Chi sa, chi sa come sara'
questo famosissimo marito di mamma'
forse avra' i baffon, la barba ed il pancion
la pipa ed il baston, e gli occhiali col cordon.

(spoken) (Chi sa, chi sa che scassatissimo papa')

Ormai tramonta il sole e tutta azzura e' la citta'
per oggi non verra', cattivo d'un papa'
gli occhietti gia' si chiudon sulla nuova delusion
il sonno fa cadere il biberon.

~~~~~

(2)
Glace il lager muto, senza vita, senza doman
le baracche vuote, le torrette senza guardian
nel paese del sol, tutto luce e calor
sulla sua seggiolina, la Carlottina sta.

(refrain)
La mamma l'ha annunciato con estrema serieta'
il babbo tornera', ma certo tornera'
pero' lei deve stare buona, buona sul balcon
guardando sempre la', verso il canton.

Seduta sul balcone la Carlotta se ne sta
e aspetta quel papa', che visto mai non ha
e palesando invero ragguardevole apprension
sospira masticando il biberon.

(bridge)
Chi sa, chi sa come sara'
questo famosissimo marito di mamma'
forse avra' i baffon, la barba ed il pancion
la pipa ed il baston, e gli occhiali col cordon.

(spoken) (Chi sa, chi sa che scassatissimo papa')

Ed ecco appare all'angolo uno spledido guerrier
le stelle ha sul cimier, d'argento e' il suo piastrin:
il giustacuore azzurro ed i bottoni tutti d'or:
E' il babbo! E torna quasi vincitor! ...

~~fin~~

1
On a dull grey empty morning, in the prison yard,
The wind it blows so cold, it is enough to freeze the heart.
But still somewhere there's sunshine, the sun is shining so warm
There on her tiny chair, my little Carlotta waits.

R
Mamma has promised "Cross my heart, Papa is coming home,
Some day he's coming home, he'll soon be coming home
And you'll be waiting here, so very very very good,
Keep watch for him, keep looking towards the camp."

So sitting on her balcony Carlotta's looking out
Is "Papa" coming soon, this man she's never met?
She's just a little worried, it is all a little much,
She chews her baby bottle, and gives a sigh.

B
"Who knows what he'll be like?
This so very famous man who married my Mamma
P'raps he'll have a beard, a chubby little man
A pipe, a cane, and glasses, dangling upon a cord

Who knows indeed? That rascally Papa."

The sun's set on the city now, blue twilight's all around.
You'll not see him today, in prison he is bound.
The little eyes are drooping now, "Tomorrow he'll be here,
So, goodbye, baby bottle." and she's asleep

~~~~~

2
The prison camp is silent, cold, it's useless, amd it's dead
The huts and towers are empty now, the guards they all have fled
And out there where there is sunshine, the sun is shining so warm
There on her tiny chair, little Carlotta waits.

R
Mamma has promised "Cross my heart, Papa is coming home,
Some day he's coming home, he'll soon be coming home
And you'll be waiting here, so very very very good,
Keep watch for him, keep looking towards the camp."

So sitting on her balcony Carlotta's looking out
Is "Papa" coming soon, this man she's never met?
She's just a little worried, it is all a little much,
She chews her baby bottle, and gives a sigh

B
"Who knows what he'll be like?
This so very famous man who married my Mamma
P'raps he'll have a beard, a chubby little man -
A pipe, a cane, and glasses, dangling upon a cord

Who knows indeed? That rascally Papa."

And then around the corner comes a soldier from the war
A shining silver helmet, and on his breast a star
His tunic is bright blue, and all his buttons gleaming gold:
Papa is home. Papa has won the war.

~~end~~

Il ricordo delle sofferenze patite avviene attraverso la forma comunicativa che più si presta a suscitare emozioni: la canzone. Guareschi era consapevole della funzione del canto in ambito militare, della forza trascinatrice di testi e musiche in cui i combattenti possono riconoscersi in un'identità comune; e se nel pezzo Le stellette che noi portiamo aveva inserito il ritornello di una canzone della Grande Guerra - l'unica canzone di trincea della quale i repubblicani, per quanto propensi agli inni, non si sarebbero mai potuti appropriare -, con le canzoni scritte durante la prigionia assieme a Coppola aveva dato vita a una nuova produzione musicale, acconcia a divulgare le idee-base e a rafforzare la solidarietà, la coesione e la fierezza nel gruppo dei resistenti. Una produzione, quella del lager, che pụ stare alla pari, per qualità se non per quantità, con quella partigiana. La rubrica Canzoni del lager di Radio B90 ospitava nelle interpretazioni del cantante Pierino (Valerio dei Cas) diverse canzoni in voga al tempo, ma anche testi scritti e musicati nella prigionia dalla coppia Mario Vezzosi e Camillo Mariani (Un bel d́ vedremo un fil di fumo, C'era una volta tre porcellin, Milàn Milàn), da Rino Mazzucchelli (Lontano dal mio cuore, Ritorno), da Cesarini (Angioletti) e dalla coppia Guareschi-Coppola (Dai dai Peppino - nata nell'estate 1944 su ispirazione dell'avanzata russa, e aggiornata nei primi mesi del 1945 - , Magri ma sani - che trae il titolo dal motto adottato nella baracca 18 di Benjaminow per resistere agli inviti al lavoro - e Carlona), o del solo Coppola (Cesarina - che narra di un prigioniero tradito nei sentimenti - e Treviso - in dialetto Veneto, dedicata a tutte le città italiane devastate dai bombardamenti).

http://mywebpages.comcast.net/doncamillo/carlotta.htm